FARE O ESSERE? DISEGNA IL TUO DIVENIRE

Finisce un corso e iniziano le riflessioni. Mi piace passare in rassegna l’esperienza vissuta perchè trovo sempre delle belle storie da conservare.

L’ultimo appena terminato ha fortificato in me, ancora una volta, quell’idea che scatena il motivo che è più grande di qualsiasi altra idea.

Ci sono concetti che arricchiscono la vita, impreziosiscono il mondo, danno la sensazione di completezza e chiariscono che non esistono viaggi facili ne amicizie in cui si ride e basta.

Vivo ogni giorno con entusiasmo la mia professione all’interno del percorso che ho pensato e sto coltivando, poichè la passione è quella di imparare e crescere. Sempre.

Credo nelle idee che esprimo e mi imbatto spesso in persone che nella vita hanno come sola ambizione quella di tirare avanti, di vivacchiare, o peggio, di limitarsi a sopravvivere.

Mi sono reso conto che questo tipo di pensieri non mi ha mai attraversato o, se lo hanno fatto, è stato in momenti brevi passati via senza lasciare segni.

Se a voi basta questo tirare avanti, allora non continuate a leggere questo blog, se invece siete curiosi e volete determinare le cose, se volete creare imprese capaci di dare benefici a voi stessi, a chi vi sta intorno e alla società in generale, allora proseguite nella lettura, ne varrà la pena.

La mia esperienza personale, le ricerche che continuamente faccio, mi confermano che nessuno riesce costantemente a mantenere livelli di eccellenza.

Ho capito che il percorso è spesso accidentato e che a volte siamo brillanti e a volte meno.

Perseguire ciò che vogliamo richiede focalizzazione e saper identificare, tra tutto quello che abbiamo fatto, quelle azioni che hanno avuto un impatto importante, utile, positivo per capire come replicarle con sistematicità.

Sono quelle modalità che qualcuno chiama “strategie personali del successo“, concetti validi che spesso rimangono difficili se mantenuti lontani dalla realtà.

Per questo mi soffermo e focalizzo sulla strategia per me più importante:  nuotare dentro la nostra motivazione più profonda, quella che ci permette di essere in sintonia con le nostre azioni.

E’ quella condizione che ci fa uscire dalla concorrenza spietata, dal confronto costante ed estremo creando nuovi spazi per alimentare quelle domande che hanno prima di tutto un valore per noi stessi.

E’ quella sensazione che permette di relazionarci in modo evolutivo e costante con quella crescita personale che mira alla completezza.

Steve Jobs, e quelli come lui, hanno lanciato una sfida mostrando al mondo una via per affrontarla, hanno messo se stessi dentro il sistema permettendosi una strada percorribile almeno quanto quella di dibattersi solo nella concorrenza.

Jobs è uscito fuori dal semplice concetto del FARE qualcosa portando nella produzione il concetto del SE’. Jobs ha portato nell’impresa industriale la sua missione personale e l’agire sistematico in una direzione sfidante.

Chi realizza imprese fantastiche ha chiarito che non ci sono solo aspetti pratici e il saper FARE una cosa ma anche aspetti umani legati alla propria identità.

Quanto è importante raccogliere intorno a se una organizzazione e tutti coloro che vogliono farne parte?

Che significato ha convincerli a viaggiare insieme per tradurre il motivo che li accomuna e l’idea in azioni concrete e realizzabili?

Ho capito negli anni che prima di FARE qualsiasi professione è essenziale ESSERE nella professione.

E’ un processo di conoscenza del SE’ che richiede tempo ma permette di arrivare a dedicarsi quotidianamente all’evoluzione della propria anima essenziale e realizzare quanto è collegato ai desideri più profondi. Lucio_Zanca_escher_2

E’ un pensiero che entra dentro e spinge verso qualcosa di livello superiore, verso ragionamenti che vanno oltre la routine giornaliera.

Un imprenditore che semplicemente FA l’imprenditore è come una farfalla con le ali bagnate, non può volare. Per esprimersi al meglio deve ESSERE imprenditore e lo deve sentire dentro.

Un politico che fa il politico senza esserlo nella sua natura, nel suo scopo più grande, risulta essere assolutamente inadeguato e produce solo progetti mediocri in linea con la sua ordinaria banalità. A volte anche altro…

Un medico, un medico eccellente, deve essere “malato”, infermiere, parente del malato, deve sentire dentro di se tutto quello che affronta, deve sentire nella pancia tutto quello che rappresenta.

Questo vale ad ogni livello, si può fare il genitore… ma la cosa più importante è essere genitore.

Oggi le cose stanno velocemente cambiando e sono premiate le persone, le imprese che sanno trasmettere il MOTIVO per cui fanno qualcosa.

Coltivare se stessi permette di avere fiducia, permette di capire come si crea impegno, come dare e darsi il giusto riconoscimento, a livello intellettuale, emotivo e pratico.

Mi piace ispirami al “coltivare se stessi” perchè è molto più potente del “costruire” che presuppone una fine. Coltivare è un continuum, è movimento, è spazi per fantasia e novità.

Le opportunità che abbiamo sono sempre esisite e, a mano a mano che ci concediamo di esplorarle, ci permettiamo di espanderci e di ampliare l’ambiente che ci circonda.

Questa espansione è, sono convinto, alla radice della crescita eppure poco si sa e si fa per creare e conquistare sistematicamente nuovi spazi per far evolvere la nostra identità.

Scoprire noi stessi, come siamo fatti, cosa vogliamo è accendere il motore di questa espansione, significa diventare equilibrati e allo stesso tempo dirompenti e incontenibili.

Sono sempre più sicuro che l’eccellenza si raggiunge dando importanza alla ricerca, al divenire di seLucio_Zanca_futuro_Peter_drucker

Dedico ogni momento alla mia evoluzione personale perchè è l’unico modo per essere completamente dentro la mia unicità.

E’ bello e gratificante incontrare in aula persone che credono in questi modelli di pensiero, spingono perchè si diffondano e vogliono realizzare la propria missione personale.

Accompagnato da questa incantevole immagine divento sono sempre più convinto che dobbiamo donarci

 

 

 

 IL TEMPO PER DISEGNARE la nostra IDENTITA’

 

IL TEMPO PER DISEGNARE il nostro DIVENIRE