Il mio viaggio inizia nel cuore pulsante degli anni ’60, un periodo di sperimentazione e rivoluzione culturale.
Nato il 27 Febbraio 1967, ho assaporato appieno l’effervescenza di quegli anni, tra idee travolgenti, radio libere e le epiche band che hanno segnato la storia della musica. Una fase in cui ogni giovane sognava di alzare il volo.
Fin dall’adolescenza, mi sono imposto una legge personale: vivere senza filtri rimanendo sempre fedele a me stesso, anche a costo di pagare questa mia convinzione esistenziale.
Ho sempre considerato troppo complesso basare la mia realizzazione sul giudizio degli altri o sui complimenti che potrei ricevere, quindi vado avanti senza darmene troppo pensiero, concentrandomi solo su ciò che desidero e posso fare.
La mia vita è stata un susseguirsi di impatti e traiettorie, un viaggio attraverso urti e abbracci, vittorie e sconfitte, tutto con un unico grande obiettivo: trovare il mio posto.
Definirei il mio modo di vivere senza dubbio “rock & roll”, influenzato profondamente dalla musica che ha segnato la mia crescita personale.
Sono un’anima rock perché affronto la realtà con coraggio, sfidando e cambiando le cose con la propria testa.
Un percorso in continua evoluzione ed in piena libertà che mi ha portato da top manager nello sport professionistico a libero professionista nello sviluppo delle risorse umane ed esperto di team team working multi-generazionale, leadership, career mentoring e job placement.
Una vita vissuta seguendo il mantra di Vasco Rossi: “Essere liberi costa soltanto qualche rimpianto”.
Una libertà che ho conquistato con l’audacia di prendere sempre i treni che passano, anche quando non conosco la destinazione finale, con la consapevolezza che con il biglietto posso di sedermi nel mio posto.
Chi mi cerca come professionista è prima di tutto una persona con cui condivido qualcosa, poi forse un cliente.
I primi 20 anni della mia carriera li ho dedicati allo sport professionistico, inizialmente come allenatore e successivamente come general manager delle più importanti squadre di pallacanestro di Serie A.
Da questo mondo fantastico ho imparato che allenamento, perseveranza e gioco di squadra sono fondamentali per una carriera di successo, e che la competizione è una guerra da combattere sempre con rispetto per gli avversari.
Tuttavia, durante quel periodo, la mia anima rock emergeva con forza. Nonostante il successo, sentivo il desiderio di una vita più libera intellettualmente e la necessità di un progetto mio.
Ero arrivato il general manager dell’Olimpia Milano, la squadra più titolata d’Italia e di proprietà del Gruppo Armani, una posizione invidiabile. Eppure ogni giorno sentivo la necessità di qualcosa di nuovo che fosse più giusto per me.
Spesso le aspettative non si realizzano completamente e i desideri non si concretizzano secondo i nostri piani. Il volere e il potere sono distinti: la motivazione è essenziale, ma il potere professionale deriva dalle competenze, dallo studio e dalla capacità di creare connessioni.
Le aspettative plasmano la nostra vita, ma se mancano competenze, i castelli che costruiamo restano su basi fragili. Invece di imparare e approfondire, spesso adottiamo strategie superficiali, lamentandoci quando ci troviamo in situazioni difficili.
Molte persone non si rendono neppure conto di aver sbagliato e continuano a perseverare senza mettere attenzione alle cose più importanti, senza riflettere su come imboccare quelle svolte che gli farebbero tanto bene.
Il punto è ogni tanto chiedersi che cosa si vuole veramente. La mia vita ha preso una svolta positiva quando ho deciso di seguire il desiderio di esplorare nuovi orizzonti.
Cambiare spaventa, ma ho accettato la sfida. Passare dall’essere un manager importante in un’organizzazione di successo per intraprendere un cammino più personale, è stata una scelta molto impegnativa.
Nulla è stato semplice. Guardando indietro ho scoperto di aver vissuto una vita professionale importante ma allo stesso tempo imperfetta perché non era quello che veramente volevo.
E ho imparato molte cose. Una è che ciascuno ha i propri progetti e che possono anche essere temporanei, perché la vita è fatta di tappe: quello che piace oggi potrebbe non piacere domani, ma non per questo dobbiamo pensare al fallimento se qualcosa non funziona più.
Quando i contesti cambiano occorre aggiornare priorità e obiettivi, senza rammaricarsi se si deve accantonare qualcosa a cui ci siamo abituati. Non è una perdita né una rinuncia, è solo una scelta.
Sono sempre andato fino in fondo nelle mie decisioni, accettando anche di lasciare le cose a metà quando una scelta si è rivelata sbagliata.
L’ansia del perfezionismo non mi appartiene. L’ambizione di dare sempre il massimo invece si.
Mio nonno mi ha trasmesso il coraggio di fare le mie scelte, perché saperle prendere è il trampolino di crescita e progresso.
Come dice Bruce Springsteen “Più invecchi e più migliori, a meno che tu non sia una banana”.
Oggi la mia sfida è formare leader moderni capaci di sviluppare team multi-generazionali, dove le diverse sfumature di esperienza, competenza e personalità si uniscano per ottenere dei risultati imprevedibili.
Occuparmi di giovani e accompagnarli durante la stagione delle scelte è la mia grande missione.
Bob Dylan dice che “Essere giovani vuol dire tenere aperto l’oblò della speranza, anche quando il mare è cattivo e il cielo si è stancato di essere azzurro”, e io voglio tenere accesa questa luce negli occhi dei nostri ragazzi.
Ogni giorno incontro migliaia di giovani italiani e stranieri. Una generazione inquieta e meravigliosa alla continua ricerca di orizzonti da conquistare. Ragazzi e ragazze che hanno solo bisogno di essere accettati, compresi e valorizzati. Ed è per questo vanno aiutati, sostenuti e formati.
Fino a qualche anno fa immaginavamo il futuro osservando quello che avveniva nel presente, oggi invece tutto è radicalmente cambiato.
Stiamo vivendo un periodo storico complesso dove tendiamo a restare ancorati a certezze che si stanno dissolvendo in modo inesorabile, dove il dubbio è una presenza costante perché il mondo sta cambiando.
Il mio modo di vivere e vedere il mondo è rock & roll perché sostengo che siamo tutti parte della stessa storia e solo insieme possiamo disegnare un futuro che c’è.
Lucio Zanca
Manager| HR e Career Mentor | Consulente | Docente
Specializzato in team working multi-generazionale > leadership > job placement
Autore Welcome to the jungle Feltrinelli ed. Gribaudo
+39 335 6355448
lucio@luciozanca.com