Voglio offrirvi una tattica di buona vita gratuita, senza uso di tecnologie, senza aiuti esterni, che richiede semplicemente di fare attenzione alla propria postura.
Tutti siamo veramente affascinati dal linguaggio del corpo e in particolare siamo interessati al linguaggio corporeo delle altre persone.
Tante persone vogliono conoscere questo argomento. C’è grande interesse.
Siamo sempre incuriositi dalle nostre relazioni, una persona decisa, una situazione impacciata, ma anche da un bel sorriso, un sorriso arrogante, magari un goffo ammiccamento oppure una stretta di mano forte o floscia.
La semplice stretta di mano, forte o molle, possono far parlare e ripensare per settimane e settimane. Il linguaggio del corpo è più di comunicazione: è connessione totale.
In che posizione fisica siete in questo momento mentre leggete questo blog?
Che cosa sta vi comunicando il vostro corpo in questo momento?
Le scienze sociali studiano e osservano gli effetti del linguaggio corporeo sulle persone e soprattutto sui giudizi soggettivi che ne derivano.
Formuliamo sempre giudizi e deduzioni dal linguaggio corporeo degli altri. Giudichiamo costantemente gli altri e gli altri giudicano noi dal linguaggio del corpo.
Sappiamo che nella comunicazione le parole contano il 7%, la voce 33%, il non verbale /corpo 60%.
Sappiamo che il linguaggio non verbale determina in modo significativo la connessione con gli altri.
Eppure, ci dimentichiamo di chi è sempre influenzato dal nostro linguaggio non verbale, noi stessi.
Il linguaggio non verbale crea energie e dinamiche di potere, espressioni non verbali di forza, presenza e controllo delle situazioni.
Quali sono le espressioni non verbali che esprimono forza? Osserviamo gli animali. Il regno animale ci insegna.
Tutte le espressioni relative all’espansione, al rendersi più grandi, all’allungamento, al prendere spazio sono tutte di forza.
Le espressioni di forza sono collegate all’apertura del corpo. Per gli esseri umani è la stessa cosa.
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Usiamo queste espressioni quando siamo persone con un forza consolidata ma anche quando ci sentiamo forti in un particolare momento.
L’orgoglio per una vittoria è un esempio universale, tutte le espressioni corporee di vittoria sono espansioni fisiche.
Le persone nate con la vista e anche quelle non vedenti dalla nascita, quando attraversano la linea di arrivo e hanno vinto, alzano sempre le braccia in alto a forma di V con il mento leggermente verso il cielo. Si aprono totalmente.
Cosa facciamo invece quando ci sentiamo impotenti?
Esattamente l’opposto. Ci chiudiamo. Ci facciamo piccoli. Evitiamo il contatto con le persone attorno a noi. Tendiamo a farci trasparenti…
Ci sono dei collegamenti costanti tra forza e impotenza nelle relazioni di tutti i giorni. Noto comportamenti evidenti durante i miei corsi.
Il centro dell’aula è spesso conquistato da persone che vogliono “occupare” lo spazio. Si siedono e subito cercano modi per allargarsi. Quando domandano alzano la mano in modo deciso.
Altre persone invece si sistemano in zone periferiche, laterali, coperte e si ripiegano, si siedono sulla sedia delicatamente e si fanno piccole. Se possono non alzano la mano.
Il comportamento fisico è sempre comunicazione. La partecipazione di queste persone risulta diversa e il livello di partecipazione determina molto anche il giudizio finale delle altre persone presenti al corso. A scuola lo sarebbe sicuramente…
E’ possibile sperimentare un comportamento per riuscire a partecipare di più e sentirsi più forti?
Il linguaggio non verbale guida il nostro modo di pensare e sentire noi stessi. Ci sono prove e studi precisi che dimostrano essere così.
Sorridiamo quando siamo felici, ma anche quando siamo costretti a sorridere ci fa sentire più felici. Funziona in entrambi i sensi.
Quando vi sentite forti è più probabile che abbiate una postura di forza, aperta, espansa, sicura, ma anche quando fingete di essere forti vi sentite effettivamente più forti, più grandi fisicamente.
Il respiro associato cambia, i polmoni sono attivi, il petto è potente.
Le nostre menti cambiano sicuramente i nostri corpi, ma anche i nostri corpi cambiano le nostre menti.
Il corpo può dare forma alla mente e ai pensieri. Un “cambio di ruolo” influenza sempre la nostra mente.
Che cosa può succedere se costruite volutamente un cambio di ruolo?
Provate per due minuti. State in una posizione di forza… vi farà sentire più forti? Sicuro.
Provate almeno 5 posture di forza, sentite fisicamente le sensazioni che danno, immaginate la sensazione di forza, ditevi che siete forti. La forza arriva in voi.
Vi accorgete che queste posture cambiano la percezione mentale e fisica di voi stessi?
Il vostro corpo sta producendo forza nella vostra mente. E’ una sensazione che si diffonde. Molto piacevole.
Quanto cambierebbe la vostra vita se foste capaci di essere forti in certe situazioni complicate o di “minaccia sociale”? Sicuramente sarebbe utile nei momenti dove sapete che sarete valutati o giudicati.
Che cosa fate normalmente prima di andare ad un colloquio di lavoro, di una riunione importante o prima di tenere un discorso in pubblico?
Siete seduti, guardate il telefono, guardate i vostri appunti, vi rannicchiate, vi fate piccoli?
Tutti vogliono assumere persone con posture di forza o ascoltare persone che comunicano sicurezza. Sono persone valutate più positive e complessivamente più interessanti.
Ma che cosa guida il giudizio? Non solo il contenuto del discorso ma soprattutto la “presenza” che si porta al discorso.
Come reagireste ad una email del genere?
“Salve,
sono… e le scrivo questa mail come autocandidatura per la gestione di database e di progetto web della sua società.
Sono molto interessata a questa tipologia di lavoro poiché sono competente e ho già assunto e sviluppato queste posizioni nel mio percorso lavorativo.
Il mio percorso di studi e le mie competenze personali mi garantiscono sempre di adattarmi ad ogni contesto e situazione.
Nei momenti di eventuale crisi riesco a valutare le priorità e a risolvere il problema, sono sempre molto presente.
Per sapere qualcosa di più su di me, le lascio in allegato il mio curriculum vitae, sperando di essere contattata per un incontro conoscitivo.
Le auguro buona giornata e grazie per l’attenzione.”
Io, quando ho ricevuto questa email, mi sono sentito subito attratto e curioso di conoscere questa persona.
Le variabili collegate alle competenze, alla struttura del discorso mi hanno prodotto poco effetto.
Ciò che mi ha influenzato è come ha portato se stessa, senza residui. Ho sentito la “presenza”.
Dite che non vi interessa tutto ciò? E’ impossibile… interessa a tutti.
Dite che allenarvi vi farebbe sentire finti? Allora “fingete bene” e allenatevi fino a farcela, fingete fino a diventare veri, naturali, voi stessi.
Minuscole pratiche quotidiane portano a grandi cambiamenti. E’ la legge di Pareto, 20 > 80. Iniziate con due minuti. Due minuti, due minuti, due minuti.
Papa Francesco ha detto che “siamo tutti nati per fare cose straordinarie ma per riuscirci dobbiamo saper fare benissimo le cose piccole e ordinarie”…
E’ brutto uscite da una situazione con la sensazione di non aver mostrato chi siete veramente.
E’ bello uscire dalla situazione con la sensazione di aver detto chi siete, di aver dato il 100% e di aver mostrato chi siete veramente.
Non è una questione di ego. Lasciatelo da parte per favore…
E’ una questione di stimare voi stessi, di riconoscere il vostro valore, di esprimere voi stessi, di essere collegati con voi stessi. E’ una cosa importante, è una piccola cosa che da’ grande valore.
Configurate il vostro cervello per essere all’altezza della situazione.
Condividete voi stessi esattamente come siete, usate il vostro potere senza risorse esterne e senza tecnologia, senza status ma con coraggio.
DITE CHI SIETE
CHI SIETE È POTERE
QUALCUNO SICURAMENTE VI APPREZZERÀ
P.S. La ragazza che ha inviato la email a UTREE Srl ha trovato un accordo lavorativo con la stessa società.