Il DIGITALE È COME IL ROCK & ROLL

Lucio Zanca - Il digitale è rock

Sono giornate dedicate alla progettazione verso il 2020. Smanetto con la tastiera e ho questo bel pensiero: il digitale è come il rock & roll 🙂

Ricordo l’avvento del rock & roll, è stato dirompente anche se molti non capirono il possibile impatto. Il rock & roll era la “musica del diavolo” perché divulgava sentimenti di libertà che soverchiavano l’ordine precostituito.

Il rock è diventato poi un “virus” così contagioso da abbattere muri che apparivano indistruttibili. Grandiosi musicisti sono entrati dentro i nostri sentimenti raccontando qualcosa di innovativo che solcava il terreno delle emozioni.

L’impatto ha creato una contrapposizione durissima: molto amato o molto combattuto. Il rock & roll però arrivava alla gente con un meta-linguaggio che apparteneva a tutti.

La storia delle evoluzioni sociali narra che le forti contrapposizioni verso il nuovo scatenano interesse e diffusione. E così è stato anche per il rock & roll. Per me, per tutti, per i giovani e i meno giovani. Dirompente.

Il digitale ha vissuto e sta vivendo una situazione simile: per molti è ancora il diavolo. Molti lo vorrebbero ignorare ma non è possibile perché il digitale porta contenuti disponibili a tutti.

L’innovazione è un nuova strada da percorrere. Qualcuno la traccia e poi la dota di impianti di illuminazione per farla transitare anche ai diffidenti. Ad un certo punto però c’è un passaggio decisivo.

Chi ha creato la nuova via diventa il responsabile della diffusione di quelle linee guida che possano durare nel tempo. Si deve saper reggere lo show. Chi ha delineato la strada deve saper accompagnare le persone nelle nuove dinamiche sociali che solcano i sentieri del cambiamento.

I grandi Rocker furono chiamati a saper reggere davvero lo show, a concedersi con continuità e a saper sostenere i messaggi nel tempo. Dovevano saper creare le condizioni per entrare e uscire dallo show. È questo il momento in cui nasce davvero il meta-linguaggio che soverchia l’ordine precostituito.

Perché ho portato questo paragone?

Perché oggi, coloro che sostengono la diffusione del digitale e le sue meravigliose opportunità, e io sono uno di questi, devono saper reggere lo show. Divulgare un meta-linguaggio significa alfabetizzazione, conoscenza, vestiti etici e morali che siano in linea con la società contemporanea e i suoi nuovi ambienti.

I media-mondo sono dei luoghi di comunicazione che vanno spiegati, riempiti, condivisi perché sono entrati comunque nelle abitudini di giovani e meno giovani. Vale per tutti.

Oggi, l’imprenditore, l’allenatore di basket, il manager, il dipendente, il genitore, il professore…sono chiamati a conoscere i media-mondi. Il digitale ha scavalcato il recinto online ed è entrato in pianta stabile anche nella vita offline.

La rivoluzione digitale richiede perciò persone consapevoli e che sappiano allineare bene gli spazi “tradizionali” di interazione socio-economica con quelli digitali. È una inevitabilità. Questa è la nuova frontiera della crescita personale e professionale.

Che cosa serve per riuscire ad essere all’avanguardia?
UN’ANIMA ROCK APERTA AL NUOVO CHE AVANZA.

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