FIORUCCI

Lucio Zanca - Fiorucci grazie

Sono molto affezionato al brand Fiorucci. Elio era un artista del gusto che ha segnato il senso estetico dagli anni 70 in poi. Erano anni nei quali Milano significava anche Fiorucci , in San Babila, il luogo per immergersi in nuove libertà espressive.

Lucio Zanca - Fiorucci pop

Entrare in quel negozio era una visione sul mondo. Su e giù per tre piani circondati da infinite sfumature di colore. Angioletti su tazze, penne, t-shirt, felpe, scatole, accessori, musica, luci, borse, bagnoschiuma, lampade, orologi, sedie…

Il rosa unito al rosso. Modelli di jeans irriverenti. La delicatezza dei colori pastello, un tocco speciale. Coetanei accompagnati da genitori intimiditi da tutte quelle novità, sfrontate e lontane dalla loro mentalità. Molti oggetti apparivano al momento improbabili, in realtà anticipavano nuove dinamiche comunicative e relazionali.

Keith Haring, Andy Warhol, rock star.  In quel negozio ti sentivi a New York, a Londra, a Madrid nello spesso momento.

Un nuovo modo d’intendere lo stile, un nuovo stile di vita stava casual, pop, psichedelico, un ampia libertà di espressione dentro un gusto tutto italiano.

Due angioletti che hanno accompagnato una generazione. Due angioletti che esprimevano l’anima di un brand che rimarrà per sempre.

Per tutto questo, oggi voglio dire con vigore: Fiorucci grazie!

Hashtag_Lucio Zanca_Illustrazione Francesco Seresi

#fiorucci